Vacanza al mare

Le spiagge più pericolose del mondo da evitare assolutamente!

Le spiagge bianche bagnate dal mare limpido e cristallino fanno gola a tutti i viaggiatori, luoghi paradisiaci dove rilassarsi e godere della natura che ci circonda.  Ma a volte non è tutto oro quel che luccica. Scopriamo quali sono le spiagge più pericolose del mondo!

Gansbaai, Sudafrica

Qui vi si recano gli amanti della pesca, del mare e chi desidera vedere le balene. Ma ciò che la caratterizza è una colonia di circa 60.000 foche, che attrae grandi squali bianchi. E’ questo che la rende una spiaggia pericolosa. La zona intorno a queste isole è diventata l’area di caccia prediletta per il pericolosissimo Grande Squalo Bianco. Vengono organizzati tour in barca giornalieri per vedere gli squali dalla gabbia immersa o fuori dall’acqua.

Kilauea, Hawaii

Kilauea, Hawaii (orizzontidelcuore.it)

La spiaggia di Kilauea non è il posto ideale dove stendersi a prendere il sole o a fare un bagno rinfrescante. La sabbia nera dell’arcipelago si trova vicino ad uno dei vulcani più attivi del mondo, il Kilauea è in costante eruzione dal 3 gennaio 1983. E’ impossibile avvicinarsi alla spiaggia anche perché la lava calda fluisce nell’oceano, l’acqua può raggiungere anche i 45 gradi.

Praia de Boa Viagem, Brasile

Praia de Boa Viagem, Brasile (hotelmaniburecife.com.br)

La Praia de Boa Viagem a Recife, in Brasile, attira tanti turisti tutto l’anno. Ma la spiaggia è anche famosa per terribili attacchi di squali, dal 1992 ne sono stati registrati 50 di cui 19 fatali.

La causa di questi numerosi attacchi, secondo gli ambientalisti, potrebbe essere dovuta alla distruzione dell’ecosistema costiero della regione, che di conseguenza avvicina molti squali alla costa. Ma a preoccupare è anche il tasso di crimini violenti che avvengono in città: il Dipartimento di stato americano, definisce “critica” la situazione della sicurezza per i turisti.

Northern Territory e Queensland, Australia

Le cubomeduse, o cubozoa, sono una piaga che affligge ogni anno, tra ottobre e aprile, le spiagge dell’Australia settentrionale. Nonostante le piccole dimensioni, queste meduse sono tra le creature più velenose del mondo, direttamente responsabili di almeno 70 decessi dal 1883: le punture sono così dolorose che l’arresto cardiaco può sopraggiungere in acqua, prima di riuscire a raggiungere la riva.

Fraser Island, Australia

Fraser Island, Australia (australia.com)

Ad un primo sguardo potrebbe sembrare una spiaggia paradisiaca, sabbia bianca e mare cristallino. Ma il pericolo è dietro l’angolo infatti anche la Frase Island è considerata una spiaggia pericolosa. Nella sabbia possono nascondersi ragni mortali e la spiaggia è spesso battuta dai cani selvatici, i dingo, specie adesso protetta. Il mare, poi, è infestato da squali e meduse.

Atollo di Bikini, Marshall Island (Usa)

Atollo di Bikini, Marshall Island (http://tripfreakz.com)

L’Atollo di Bikini rientra nella lista dei patrimoni mondiali dell’UNESCO ma la sua bellezza è minata dalla sua pericolosità. Bisogna stare alla larga da questo posto per due ragioni: radiazioni nucleari e squali. Qui hanno avuto luogo 20 test nucleari tra il 1946 e il 1958. I turisti farebbero meglio ad evitare la zona visto che i prodotti locali sono sconsigliati, a cominciare dalle noci di cocco, che cadono copiose dagli alberi e la mancanza di pesca negli ultimi 65 anni ha fatto proliferare la vita marina, in particolare gli squali.

Chowpatty, India

Chowpatty, India (http://ecocentrica.it)

Qui di tutto si può parlare tranne che di mare blu e limpido. Purtroppo questa spiaggia indiana è considerata una delle più inquinate del mondo. Detriti di ogni genere infestano la riva come i rottami delle operazioni di smantellamento di navi in demolizione, inoltre l’acqua è inquinata dai liquami della vicina Mumbai.

Playa Zipolite, Mexico

Le acque di Playa Zipolite in Messico sono davvero acque pericolose. Questo piccolo ma famoso tratto di spiaggia è popolare tra i nudisti e i campeggiatori ma a renderlo spaventoso sono le enormi onde e le correnti pericolose. Alcuni affermano che il nome “zipolite” derivi dal linguaggio nahuatl e indichi “spiaggia dei morti”. Nel 1995 è stato creato un team di bagnini che opera salvataggi “estremi”, e questo ha ridotto il numero delle vittime. Ma è meglio pensarci prima di fare un bagno qui.

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