Da un tombino di Piazza del Tempio di Diana, sull’Aventino, si scende per 10 metri e 20 centimetri sotto il livello stradale per ritrovarsi in quella che è stata definita la Privata Traianii Domus, o casa di Traiano.
Un vero e proprio salto nel passato che attualmente possono fare solo speleologi e archeologi con una idonea imbracatura e preparazione.
Questo monumento, venuto alla luce intorno al 1920, quando cioè furono redatte le prime indagini e rilievi (a cui si attinse per comprenderne la valenza storica), sarebbe stato identificato come abitazione di Marco Ulpio Traiano, prima che diventasse Imperatore.
Lo testimonierebbero due importanti documenti: una citazione sul catalogo di età costantiniana, La Notizia Urbis Romae, che lo inseriva nella lista dei monumenti dell’Aventino; e l’iscrizione, nell’area della Chiesa di Santa Prisca, che riconduceva a una domus ulpium nelle immediate vicinanze.
Un complesso edilizio composto da vari ambienti, la casa di Traiano, che il corso dei secoli ha inglobato nelle fondamenta delle Terme Deciane, fino a scomparirvi dentro.
Gli ambienti, con pareti a volta e raffigurazioni vegetali e animali -tra cui maschere, nature morte, paesaggi idillico sacrali- sono state rinvenute perfettamente conservate.
Grazie a sofisticate apparecchiature si è potuto proseguire nella campagna di rilievi, promossa dalla Sovraintendenza Capitolina dei Beni Culturali. Un incentivo che ha permesso la realizzazione di un modello tridimensionale del sito ipogeo, in grado di mostrare l’assetto originario della struttura edile.
Traiano è stato un Imperatore amato dal popolo romano tanto da meritare l’acclamazione dei Cesari “Felicior Augusto, melior Traiano”.
Un elogio che raccoglie tutte le sue vittorie: dagli interventi militari, lungo i confini del Reno e del Danubio verso la Mesopotamia, fino in Babilonia e al Golfo Persico; per poi estendersi a Roma, dove regnarono l‘onestà e l’efficienza dell’amministrazione e della giustizia.
Tanti elementi che, sommati, andarono a ripercuotersi favorevolmente sulla città.
Quelle stanze segrete della casa di Traiano, note al mondo solo per mezzo di un video, restano a noi come una testimonianza della sua forza e del suo operato.
Vanno così a formare, con il Foro di Traiano, la Colonna Coclide istoriata e l’Acquedotto, il lascito di un uomo che è stato, e dovrebbe essere tutt’oggi un esempio di vita.
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Patrimonio Culturale Italiano 2018
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