Il parco e lo stesso vulcano sono visitabili grazie a numerosi sentieri naturalistici, aperti a tutti.
Questo vulcano si trova in provincia di Catania, quindi nella regione nord-orientale della Sicilia. Proprio alle sue pendici si è sviluppato un interessante laboratorio di sapori e di vini.
Le terre che circondano l’Etna, infatti, sono state rese fertili da migliaia d’anni di eruzioni. Questo ha permesso la creazione di microclimi e di territori fecondi, nei quali ancora oggi continuano ad essere creati vini conosciuti in tutta Italia e prodotti unici. Le grandi escursioni termiche, i terreni d’origine vulcanica hanno favorito la produzione di vitigni unici nel loro genere. Come il Neretto Mascalese, il Catarratto ed il Neretto Cappuccio, tanto che si parla dell’area ‘dell’Etna Doc’ che risale al 1968 e che si estende tutt’attorno al vulcano, specialmente vicino ai comuni di Randazzo e Castiglione di Sicilia.
Prodotti tipici alle pendici del vulcano siculo sono l’olio extravergine Monte Etna, ottenuto dalla varietà di olive Nocellara etnea per minimo il 65%. Un olio dal sapore fruttato e dalle note amare e piccanti. Il Pecorino Siciliano, formaggio di antichissima produzione. Anche la ciliegia dell’Etna, prodotto IGP, viene coltivata su circa 500 ettari di terreno. E’ diventata nel tempo un prezioso simbolo della ricca produzione agricola che si è sviluppata ai piedi dell’Etna.
Palermo segna una data importante nel calendario: il 3 luglio a Bonn il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha dichiarato l’itinerario Arabo Normanno “Patrimonio Mondiale dell’Umanità” inserendolo quindi di diritto nella World Heritage List. Lo stile Arabo-Normanno è unico nel suo genere ed esclusivo di Palermo, Cefalù e Monreale. Si caratterizza per l’unione di due mondi opposti: quello arabo – musulmano e quello normanno – cattolico. I due secoli e mezzo di dominazione araba (dall’827 alla fine del XI secolo) resero la città una tra le più ricche ed importanti dell’epoca. Splendidi palazzi, moschee, minareti, giardini e fontane vengono eretti. Ai giorni nostri non sussiste purtroppo alcun monumento di rilievo appartenente all’epoca musulmana. Questi splendidi palazzi arabi spariscono, infatti, con l’arrivo dei Normanni, che se ne appropriano per riallestirli e modificarli, rendendo impossibile distinguerne l’antica funzione.
Quando si parlava del fatto che la cucina siciliana è un interessante intreccio di tradizioni, di sapori e di culture diverse, si faceva riferimento ad uno dei più mirabili esempi di fusione culinaria nella storia italiana. Vale a dire l’innesto della cucina araba in quella siciliana. L’invasione islamica in Sicilia iniziò nell’827 e terminò nel 1091, con la caduta di Noto. Gli arabi importarono in Sicilia delle colture assolutamente nuove per questo territorio. Come le arance (diventate poi un simbolo di questa regione nel mondo), i pistacchi, i fichi d’India.
Palermo fu capitale della Sicilia durante l’invasione araba. Proprio in questa splendida città situata sulla costa occidentale dell’isola sono visibili più che altrove i segni dell’influsso islamico. Non solo nell’architettura, ma anche nella cucina.
L’influenza araba nella cucina palermitana ha lasciato il segno soprattutto nelle ricette di pasticceria.
La cassata, un dolce celebre in tutta la Sicilia e soprattutto nella Palermo araba normanna, deriverebbe da una ricetta araba di nome ‘qas’at’. Sarebbe figlia del connubio felice fra la ricotta, prodotto tipicamente romano, ed i canditi con la pasta di mandorle, che viene dal nord Africa. La Cassata oggi è il dolce simbolo di Palermo. Secondo la tradizione, furono le suore di Santa Maria in Valverde a rendere noto questo dolce. Addirittura il celebre sorbetto d’agrumi deriva da una ricetta araba, lo ‘scharbat’.
All’ombra delle splendide cattedrali di Cefalù e Monreale, si cura anche una tradizione vinicola secolare, come quella del rosso ‘Passo delle Mule’. o il ‘Rosso del Conte’, o il bianco ‘Chara’ consacrato nel 2016 come miglior vino bianco durante l’edizione di Vinitaly.
Avete gradito il nostro tour della Sicilia alla scoperta del Monte Etna, Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale?
Sono sicura che se avevate dubbi sul vostro prossimo viaggio… ora vi ho chiarito le idee!!! Un fantastico tour enogastronomico in Sicilia è quello che fa per voi buongustai!
Buon viaggio e… buon appetito!
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