Etna, Palermo arabo normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale – Patrimonio Unesco da gustare

Sicilia Monte Etna, Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale. Ecco le migliori località da visitare, dichiarate Patrimonio mondiale dell’Umanità, collegate alla loro gastronomia, per un tour tutto da gustare!

In Sicilia la cucina è qualcosa di sacro e di strettamente connesso all’arte di vivere e di cucinare. Come complessa è la storia di quest’isola, così lo è anche la sua cucina, intimamente connessa al territorio e ricca di sfumature e di sensazioni.
Alla stregua di quanto avviene anche in altre regioni d’Italia, quando si parla di ‘cucina siciliana’ non si può far riferimento ad una sola realtà, in quanto la cucina della costa sicula orientale differisce, seppur sensibilmente, da quella della costa occidentale e dalla cucina dell’entroterra. Un itinerario enogastronomico di questa regione, quindi, deve essere attento alle peculiari sfumature culinarie di ogni zona della Sicilia. Visitiamo dunque Etna, Palermo arabo normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale.
Monte Etna e in primo piano il Lago Pozzillo. (spreafotografia.it)

Monte Etna: Patrimonio dell’Umanità

Partiamo dall’Etna, il vulcano simbolo della Sicilia, ‘colonna del cielo’ come lo chiamava Pindaro nella sua Pitica. Sorge nella splendida Sicilia, poco distante dallo stretto di Messina, il più grande vulcano attivo in Europa: l’Etna. È uno dei più alti del mondo, ed è entrato a far parte della world Heritage List dell’Unesco nel giugno del 2013. L’Etna rappresenta un laboratorio naturale scientifico terrestre sulle aree vulcaniche e la sua intensa attività è osservata e raccontata sin dai tempi classici.  Se ne scrive infatti da circa 2.700 anni e questo rappresenta per l’Unesco “uno dei più documentati record mondiali nel campo dei vulcani“. Secoli e secoli di eruzioni hanno modificato il paesaggio circostante, trasformando la flora e la fauna mediterranea tipica della Sicilia in un ambiente suggestivo quasi lunare. Un ambiente  tutelato da un vasto parco naturale, il parco naturale dell’Etna, istituito nel 1987.

Il parco e lo stesso vulcano sono  visitabili grazie a numerosi sentieri naturalistici, aperti  a tutti.

Monte Etns: scoprite attraverso un tour la sua natura e le risorse, i paesaggi mozzafiato e le sue enormi colate di lava che hanno distrutto edifici e strade… (.getyourguide.it)
Monte Etna: Patrimonio Unesco da gustare.

Questo vulcano si trova in provincia di Catania, quindi nella regione nord-orientale della Sicilia. Proprio alle sue pendici si è sviluppato un interessante laboratorio di sapori e di vini.
Le terre che circondano l’Etna, infatti, sono state rese fertili da migliaia d’anni di eruzioni. Questo ha permesso la creazione di microclimi e di territori fecondi, nei quali ancora oggi continuano ad essere creati vini conosciuti in tutta Italia e prodotti unici. Le grandi escursioni termiche, i terreni d’origine vulcanica hanno favorito la produzione di vitigni unici nel loro genere. Come il Neretto Mascalese, il Catarratto ed il Neretto Cappuccio, tanto che si parla dell’area ‘dell’Etna Doc’ che risale al 1968 e che si estende tutt’attorno al vulcano, specialmente vicino ai comuni di Randazzo e Castiglione di Sicilia.

i terreni d’origine vulcanica hanno favorito la produzione di vitigni unici nel loro genere. (winesiciliamaremonti.eu)
Il Monte Etna ed i suoi prodotti tipici.

Prodotti tipici alle pendici del vulcano siculo sono l’olio extravergine Monte Etna, ottenuto dalla varietà di olive Nocellara etnea per minimo il 65%. Un olio dal sapore fruttato e dalle note amare e piccanti. Il Pecorino Siciliano, formaggio di antichissima produzione. Anche la ciliegia dell’Etna, prodotto IGP, viene coltivata su circa 500 ettari di terreno. E’ diventata nel tempo un prezioso simbolo della ricca produzione agricola che si è sviluppata ai piedi dell’Etna.

Palermo arabo normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale: Patrimonio dell’Umanità

Palermo segna una data importante nel calendario: il 3 luglio a Bonn il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha dichiarato l’itinerario Arabo Normanno Patrimonio Mondiale dell’Umanità” inserendolo quindi di diritto nella World Heritage List. Lo stile Arabo-Normanno è unico nel suo genere ed esclusivo di Palermo, Cefalù e Monreale. Si caratterizza per l’unione di due mondi opposti: quello arabo – musulmano e quello normanno – cattolico. I due secoli e mezzo di dominazione araba (dall’827 alla fine del XI secolo) resero la città una tra le più ricche ed importanti dell’epoca. Splendidi palazzi, moschee, minareti, giardini e fontane vengono eretti. Ai giorni nostri non sussiste purtroppo alcun monumento di rilievo appartenente all’epoca musulmana. Questi splendidi palazzi arabi spariscono, infatti, con l’arrivo dei Normanni, che se ne appropriano per riallestirli e modificarli, rendendo impossibile distinguerne l’antica funzione.

La chiesa sorge su una piattaforma rocciosa, ed è immersa (74 metri), con sedici colonne che sostengono archi sopraelevati e le conferiscono un grande slancio. (italyguides.it)

Palermo arabo normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale: Patrimonio Unesco da gustare

Quando si parlava del fatto che la cucina siciliana è un interessante intreccio di tradizioni, di sapori e di culture diverse, si faceva riferimento ad uno dei più mirabili esempi di fusione culinaria nella storia italiana. Vale a dire l’innesto della cucina araba in quella siciliana. L’invasione islamica in Sicilia iniziò nell’827 e terminò nel 1091, con la caduta di Noto. Gli arabi importarono in Sicilia delle colture assolutamente nuove per questo territorio. Come le arance (diventate poi un simbolo di questa regione nel mondo), i pistacchi, i fichi d’India.

I profumi e i sapori siciliani incontrano la tradizione più autentica di questa terra dal fascino intramontabile… (aurantia.it)

Palermo fu capitale della Sicilia durante l’invasione araba. Proprio in questa splendida città situata sulla costa occidentale dell’isola sono visibili più che altrove i segni dell’influsso islamico. Non solo nell’architettura, ma anche nella cucina.

Monte Etna, Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale ed i suoi prodotti tipici

L’influenza araba nella cucina palermitana ha lasciato il segno soprattutto nelle ricette di pasticceria.
La cassata, un dolce celebre in tutta la Sicilia e soprattutto nella Palermo araba normanna, deriverebbe da una ricetta araba di nome ‘qas’at’. Sarebbe figlia del connubio felice fra la ricotta, prodotto tipicamente romano, ed i canditi con la pasta di mandorle, che viene dal nord Africa. La Cassata oggi è il dolce simbolo di Palermo. Secondo la tradizione, furono le suore di Santa Maria in Valverde a rendere noto questo dolce. Addirittura il celebre sorbetto d’agrumi deriva da una ricetta araba, lo ‘scharbat’.

Regina dei dolci siciliani è senza dubbio la cassata, la cui creazione si deve agli arabi, che introdussero a Palermo coltivazioni come la canna da zucchero, il limone, il mandarino, il cedro, l’arancia. (granarolo.it)

All’ombra delle splendide cattedrali di Cefalù e Monreale, si cura anche una tradizione vinicola secolare, come quella del rosso ‘Passo delle Mule’. o il ‘Rosso del Conte’, o il bianco ‘Chara’ consacrato nel 2016 come miglior vino bianco durante l’edizione di Vinitaly.

Avete gradito il nostro tour della Sicilia alla scoperta del Monte Etna, Palermo arabo normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale?

Sono sicura che se avevate dubbi sul vostro prossimo viaggio… ora vi ho chiarito le idee!!! Un fantastico tour enogastronomico in Sicilia è quello che fa per voi buongustai!

Buon viaggio e… buon appetito!

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Venezia e la sua laguna – Patrimonio Unesco da gustare;

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