Questo meraviglioso borgo si cala all’interno del Parco Nazionale del Cilento, in Campania. Il nome deriva da un’espressione dialettale “russignuolo”, ovvero usignolo. La sua storia è molto travagliata, la sua ubicazione è stata spostata più volte per via di continui smottamenti del terreno iniziati nel ‘500. Ora il paese sorge in una zona sicura, ma Roscigno Vecchia vive ancora a pochi chilometri di distanza.
Da qui l’appellativo “Pompei del Novecento” perché la storia dei suoi abitanti è simile a quella dei pompeiani che dovettero fuggire difronte alla forza della natura.
Lo spopolamento di Roscigno però è stato più lungo e lento perché gli abitanti non volevano lasciare le loro casa. Solo negli anni Sessanta i pericoli di frane divennero evidenti e il paese venne definitivamente abbandonato.
Nel tempo molti si interessarono alla storia di questo meraviglioso borgo e negli anni ’80 un flusso di turisti iniziò a converge in queste zone. Nacque così il Museo della Civiltà Contadina che con foto, utensili e testimonianze varie racconta il lavoro dei campi e la vita agricola di Roscigno. Ma il vero Museo è il paese stesso. La modernità non sembra aver sfiorato il borgo conservando i tratti sette-ottocenteschi di un centro agricolo. Tutto questo ha portato il paese ad essere inserito nella lista dei Patrimoni dell’Unesco.
Chi arriva qui è alla ricerca di pace, tranquillità e serenità. Ci si può perdere tra i vicoli del paese, le case diroccate e la grande piazza, Piazza Nicotera, dove sono visibili i resti della vecchia chiesa.
Roscigno è conosciuta come un borgo fantasma perché nonostante i suoi abitanti abbiano lasciato le loro case, c’è ancora qualcuno che imperterrito rimane ancorato alle mura, ormai diroccate, della città vecchia. Giuseppe Spagnuolo ha vissuto la sua infanzia qui e dopo un lungo peregrinare in giro per il mondo ha deciso di tornare e di vivere nella sua terra di origine. Trascorre la sua vita in compagnia dei suoi gatti e delle numerose lettere che gli arrivano da ogni parte del mondo.
Roscigno è sicuramente una meta da non perdere, un viaggio all’interno della storia d’Italia, della memoria e della tradizione che non osa abbandonare questi luoghi.
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