In Puglia, in una cittadina in provincia di Lecce, Tricase, sorge una costruzione particolare avvolta nel mistero e nella leggenda: la Chiesa dei Diavoli. La struttura si trova lungo la strada che dal crentro della cittadina conduce al porto. Si tratta di una zona prettamente agricola, soprattutto all’epoca in cui è stata costruita la chiesa.
La Chiesa della Madonna di Costantinopoli è conosciuta con 2 nomi in particolare: il primo legato alla sua forma e locazione, l’altro alla leggenda ed al mistero che l’avvolge. Quando è stata eretta la chiesa veniva, difatti, indicata come la Chiesa Nuova, proprio perché la sua forma ottagonale e la posizione lontana dal centro, la rendevano una novità.
La Chiesa della Madonna di Costantinopoli è stata costruita nel 1684 dalla famiglia di Jacopo Francesco Arborio Gattinara, marchese di San Martino. Il progetto di questa Chiesa è nato per donare ai contadini del luogo un posto dove pregare senza allontanarsi troppo dal luogo di lavoro. La Chiesa inizialmente era un luogo di culto, in cui operava un cappellano che si prendeva cura della struttura e delle funzioni.
Fino alla fine del ‘700 la Chiesa era in uso, ed accoglieva nello spazio esterno anche la fiera per i festeggiamenti del patrono San Vito. Verso la fine dell’800, però, la Chiesa è stata sconsacrata poiché inutilizzata, anche le sue campane sono state portate via per essere affisse nel campanile di un’altra parrocchia. Col tempo la struttura è andata via via degradandosi tanto da doverla chiudere definitivamente nel 1878.
Da qualche anno la Chiesa è stata restaurata e riaperta al pubblico per poterla ammirare. Ma questo luogo resta sempre e comunque avvolto nel mistero.
Il secondo nome con cui è conosciuta la Chiesa della Madonna di Costantinopoli è: Chiesa dei Diavoli. Gli abitanti di Tricase, infatti, si tramandano una leggenda riguardo la Chiesa dal quale poi prende questo nome. La leggenda narra che in passato a Tricase governava un Principe assai malvagio, tanto aver stretto un patto col Diavolo. Il principe, grazie a tale accordo infernale, era in possesso del Libro dei Comandi.
Attraverso questo testo egli poteva comunicare con il Diavolo e domandare ciò che desiderava. Ogni volta che veniva aperto il libro, il Diavolo diceva “Comandi Signore” ed il comando doveva essere immediato, altrimenti il demonio svaniva. Un giorno il principe desiderò di avere in soli 3 giorni il mare sotto il proprio palazzo, e i demoni così si diedero da fare per esaudire tale desiderio. In una sola notte costruirono la Chiesa ed il Canale sottostante: il Canale del Rio, che finisce nel mare.
Una notte per errore, un servitore aprì il libro ed alla domanda del demonio rispose:“Torte de rena e sarcene d’acqua” (torcere la sabbia e fare delle fascine d’acqua). I demoni anche per questa volta si misero immediatamente all’opera, ma data l’impossibilità della missione si infuriarono. Così arrabbiati come erano, per punizione decisero di buttare in mare le campane della Chiesa e di lasciare il lavoro di congiungimento del castello col mare incompleto. Si mormora che ancora oggi quando c’è la mareggiata le campane iniziano a suonare su fondo del porto di Tricase.
Un’altra versione della storia narra che sempre il Principe, stanco delle molteplici richieste dei contadini che chiedevano una Chiesa in quella zona, strinse un patto col Diavolo. Questo accordo riguardava la costruzione in una sola notte della Chiesa, in cambio di un sacrificio: il principe avrebbe dovuto offrire l’ostia consacrata a un caprone. Il Diavolo costruito la Chiesa, donò al Principe anche un forziere colmo di monete d’oro. Il Principe, però, terrorizzato all’idea di sfidare Dio non concluse correttamente il patto, provocando l’ira del demonio. Quest’ultimo per vendetta scatenò un terribile tifone che trasportò le campane sino al Canale del Rio, dove nelle notti di tempesta ancora oggi se ne udirebbe il suono.
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