Frosinone è una ridente cittadina del Lazio meridionale, celebre per la sua storia antica e nobile, capoluogo dell’omonima provincia, nota in tutto il Belpaese per l’originalità delle tradizioni alimentari e vinicole, ma soprattutto per la cosiddetta cucina “ciociara”, cioè tipicamente contadina e prodotta con i prodotti che il fertile territorio mette a disposizione. Un itinerario fra i sapori di questa terra è in grado di coniugare il piacere per la bellezza con quello della buona cucina e della convivialità ed accoglienza tipiche della regione. Tour enogastronomico di Frosinone e la sua provincia!
Partiamo da Fiuggi, cittadina dove sgorga, da sorgenti profonde, l’omonima acqua famosa in tutta Italia. Qui fra campagne ed uliveti baciati dal sole nascono oli extravergini di alta qualità, utilizzati da sempre per insaporire ricette rustiche e semplici come gli gnocchetti tradizionali o i “fini fini“, tagliolini di pasta all’uovo fatti in casa e serviti spesso con funghi porcini o con cacio e pepe, o tradizionalmente con il famoso ragù alla Ciociara, la cui ricetta viene conservata gelosamente e tramandata di generazione in generazione. Con un bel bicchiere di Cesanese del Piglio Rosso DOC a tavola, è garantito un pasto soddisfacente e in piena linea con la tradizione fiuggiese. Inoltre Fiuggi è anche una deliziosa cittadina turistica provvista di Terme rinomate, dove è possibile trascorrere una giornata rilassante.
Si prosegue quindi per Alatri, un piccolo gioiello più affascinante di quanto non ci si aspetterebbe da una modesta cittadina d’entroterra. Questa città sorge su un piccolo colle ed è circondata da delle mura strutturate in maniera misteriosa, il cui significato non è ancora stato chiarito. Fra una visita al centro storico della città e l’altra, l’appuntamento a tavola in una delle numerose osterie del paese prevede piatti tipici (e famosi) come la Carbonara, la Polenta di Farro con il tartufo e i classici dolci laziali, i Maritozzi. Inutile dire che la cucina in provincia di Frosinone tende a prendere per la gola i suoi ospiti… Un accenno alla produzione di vino della parte settentrionale della provincia di Frosinone è doveroso: ad Alatri e a Fiuggi, ad esempio, si producono il Frusinate IGT e il Lazio IGT.
Parliamo adesso del vicino paese di Veroli, noto in Lazio soprattutto per la grande Abbazia gotica di Casamari. Questa cittadina medievale nasconde degli angoli di tutt’interesse, come la Porta di Santa croce, che di notte viene illuminata in modo mirabile. Fra le pietanze che non potete perdervi a Veroli segnaliamo sicuramente la Ciambella Ritorta (che tradizionalmente accompagna i piatti al posto del pane) le crocchette di verza e l’Erbazzone.
Da Veroli ci spostiamo ad est verso Sora, una cittadina molto popolata situata ai piedi dell’Appennino, lungo il fiume Liri. Le sue grandi cattedrali osservano silenziose questa bella e vivace cittadina laziale. Ogni ristorante che si rispetti vi offrirà, al termine di un abbondante pasto a base di pasta fresca, la classica Ciambella Sorana. Questo paese ha il primato in quanto a fantasia nell’inventare dolci deliziosi per ogni festività, da Natale a Carnevale. Un ottimo modo di approcciarsi alla cultura e alla gastronomia del luogo è quello di visitare il paese il giovedì mattina, giornata nella quale si tiene il caratteristico mercato. Alle spalle di Sora, arroccato suoi monti, il comune di Campoli Appennino ci offre un Presidio Slow Food da non perdere. Si tratta della Marzolina di Campoli Appennino, dal gusto intenso e inconfondibile, elargito dal latte crudo di capra.
A ritroso, da Sora proseguiamo per il cuore di questa provincia, Frosinone. La bella città latina celebre per il Carnevale, le grandi ville e i Parchi naturali assai curati, stupisce per la vasta gamma di esperienze culinarie che offre. Si passa dai ristoranti internazionali stellati alle trattoria con la cucina “della nonna”: il consiglio che vi diamo è di fidarvi piuttosto della seconda che della prima, se volete sapere di più sui sapori autentici e casalinghi di questa città. Non perdetevi per alcun motivo piatti come i Tonnarelli alla Ciociara o l’abbacchio allo scottadito, anche se alle salsicce va data una nota di merito. La cucina tipicamente contadina di Frosinone offre piatti particolari come la pecora stufata, annaffiati da un buon bicchiere di Passerina del Frusinate.
Su tutti però una menzione a parte merita il Conciato di San Vittore, un formaggio di latte intero di pecora, che rappresenta un unicum nel Lazio, forse nell’intero panorama nazionale. Merito assoluto di Loreto Pacitti, di fatto l’unico casaro a produrre il Conciato di San Vittore, pregiata rarità casearia laziale, tipica del territorio di Picinisco, sul versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo. Il nome è emblematico di ciò che è questo formaggio: la conciatura era un’antica pratica casearia per cui, al termine della fase di salatura, il formaggio veniva strofinato con un miscuglio di bacche e erbe aromatiche che ne conferivano aromi e sentori. In realtà, in un’epoca in cui la conservazione dei cibi era un problema di difficile soluzione, le erbe di rivestimento servivano a tenere lontani gli insetti e ad impedire l’attacco di batteri. Assolutamente da non perdere!
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