Uno dei panorami più mozzafiato e suggestivi d’Italia è quello che si può ammirare se si decide di visitare il Santuario della Madonna della Corona. Sospeso tra cielo e terra ormai da secoli. Si tratta di una meraviglia italiana situata a Spiazzi, in provincia di Verona.
Questa maestosa opera architettonica è da sempre luogo di silenzio e meditazione con un valore aggiunto: la sua posizione. Infatti il Santuario è incastonato sul fianco del monte Baldo, a 774 m sul mare, a strapiombo sulla Valle dell’Adige. Quest’Ultima è circondata da una suggestiva “corona” di monti, da cui il Santuario prende il nome.
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Meta di pellegrinaggio fin dal Medioevo, il Santuario della Madonna della Corona un tempo era raggiungibile solo a piedi, attraverso uno stretto e pericoloso sentiero scavato nella roccia. Oggi è il luogo ideale per chi cerca un momento di serenità interiore e al tempo stesso vuole godere dello spettacolo della natura, offerto da questo luogo incantevole.
Il Santuario diocesano di Verona è aperto tutto l’anno, con i seguenti orari: da novembre a marzo dalle ore 8:00 alle ore 18:00. E da aprile a ottobre dalle ore 7:00 alle ore 19.30.
Lo storico “Sentiero dei Pellegrini” dal fondo della Val d’Adige, in località Brentino, sale al Santuario della Madonna della Corona attraverso uno degli itinerari più belli e frequentati dal veronese. Si ha la possibilità di ammirare tutto il patrimonio paesaggistico e culturale che lo circonda.
Il sentiero è facilmente percorribile da tutti, senza dimenticare che si tratta di una vera e propria escursione alpina e come tale occorre affrontarla con le adeguate attrezzature. A causa di neve e ghiaccio, è fortemente sconsigliato percorrere il sentiero in inverno. Alcuni tratti risultano molto pericolosi.
Il tempo di percorrenza è di circa due ore per la salita ed un’ora e mezza per la discesa.
Percorrere il sentiero per raggiungere il Santuario della Madonna della Corona regala agli occhi uno spettacolo unico. Tra gradini scolpiti nella roccia, tratti di salita ripida, scale scolpite in verticale sul fianco del monte Cimo. E infine, la lunga scalinata tra il Ponte del Tiglio ed il Santuario, con i caratteristici sette capitelli che richiamano i Sette Dolori di Maria.
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