Costruita sopra le rovine di un villaggio della civiltà inca, la Città di Quito è una delle capitali d’America che ha meglio conservato le tipiche caratteristiche di una città coloniale di epoca spagnola. Per questo, la città è inserita nella lista UNESCO dei patrimoni mondiali dell’umanità dal 1978.
Situata a 2800 metri di altitudine, Quito è la capitale più alta dell’America del Sud, dopo La Paz in Bolivia, e anche la più antica. I primitivi abitanti della vallata furono gli Indios Quito, e fu l’inca Huayna Càpac che, dopo averla conquistata, ne fece la capitale del suo impero. Sotto il regno di Huayna Càpac, qui si sviluppò il secondo centro amministrativo più grande dell’Impero inca. Nel 1533 venne conquistata dagli spagnoli al comando di Sebastian de Belalcazar, che l’anno dopo fondò San Francisco de Quito sopra le rovine della città indigena. Durante l’epoca coloniale, il nucleo storico fu residenza della classe alta. Oggi è considerato il luogo con la maggiore concentrazione di tesori artistici di epoca coloniale nell’America del Sud.
Di straordinaria importanza è la cattedrale, consacrata nel 1572 e ricostruita dopo il terremoto nel 1755. Ulteriori gioielli dell’architettura barocca coloniale sono la chiesa di Santo Domingo, con l’impressionante cappella di Nuestra Senora del Rosario e quella della Compagnia di Gesù, dall’opulenta facciata, considerata la massima espressione del Barocco locale.
La chiesa ed il convento di San Francisco di Quito, situati nel centro storico della capitale, formano uno dei maggiori complessi architettonici di tutta l’America. Al suo interno è conservata una notevole collezione di opere d’arte coloniale composta da più di 3500 pezzi. L’altare maggiore della chiesa di San Francisco è uno splendido esempio dello stile Barocco. Rivestito con foglie d’oro, l’altare è impreziosito da una statua della Vergine, opera dell’artista locale Bernardo de Legarda.
Le cupole della chiesa della Compagnia di Gesù svettano sulla maestosa opera iniziata nel XVII secolo e conclusa dopo ben 160 anni, poco prima dell’espulsione dell’ordine religioso del Paese. La facciata è stata realizzata in pietra vulcanica delle Ande.
Gli altari, i pulpiti, i pilastri, le volte e le cupole della chiesa della Santa Compagnia sono rivestiti da foglie d’oro, per un totale di 23 quintali.
La facciata e l’interno della chiesa del Sacrario è realizzata in stile rinascimentale italiano verso la metà del XVII secolo. La sua volta centrale, terminata quasi un secolo dopo, è sormontata da una importante cupola decorata da affreschi con scene bibliche. La chiesa ha dieci cappelle laterali. Un’ampia navata centrale e una crociera con un bellissimo soffitto in stile mudejar, con decorazioni a figure geometriche in rosso e oro.
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