Nella seconda metà dell’800 si assistette ad un gran diffondersi dell’arte del giardinaggio così nel 1852, l’Accademia dei Georgofili nominò una commissione affinché formasse in Toscana una società d’orticoltura: la Società Toscana di Orticoltura. Nacque di conseguenza il primo orto sperimentale all’inizio di via Bolognese sui territori di proprietà del marchese Ludovico Ginori Lisci e della marchesa Marianna Venturi.
Solo anni dopo, nel 1880, ci fu la prima esposizione nazionale di orticoltura ad opera della Regia società toscana e si tenne nel giardino ancora oggi visitabile. Fu in questa occasione che si decise di realizzare un tepidario (o Tepidarium), ovvero una grande serra riscaldata attraverso delle stufe, dove potevano trovare dimora le piante più esotiche.
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L’autore del progetto fu l’architetto e ingegnere Giacomo Roster, la sua opera ebbe un gran successo grazie alla maestosità della struttura in ferro e vetro tipica europea.
Il Tepidario del Roster è il più grande in Italia, e per la sua realizzazione vennero usate per la prima volta tecniche di prefabbricazione degli elementi in ferro, montati successivamente in cantiere, e decorazioni in stile moresco fiorito. L’edificio misura 650 metri quadri di superficie sormontati da una enorme copertura simile alla carena di una nave rovesciata, il punto più alto della navata centrale misura 14 metri. I visitatori potranno osservare dall’alto le numerose piante esposte tramite il ballatoio, e durante il tragitto lungo le scale si possono osservare le due vasche per le piante acquatiche con nicchie e spugne, simili alle grotte di Boboli.
Purtroppo con la prima guerra mondiale l’attività della Società toscana d’orticoltura andò piano piano verso il declino, così il comune acquistò il giardino che divenne pubblico. Il Tepidario abbandonato negli anni ’30, subì una grande opera di restauro, che andò persa durante la seconda guerra mondiale.
Negli ultimi anni questo luogo è stato rimesso a nuovo, nel 2013 c’è stata l’ultima operazione di restauro, ed ora è aperto al pubblico. Un grande spazio verde dominato da una bellissima serra ottocentesca che vale la pena visitare se si capita dalle parti di Firenze.
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