Narni è un comune dell’Umbria in provincia di Terni. Centro nevralgico della storia e cultura, ogni anno richiama a sé tanti turisti e molti giovani studenti. I visitatori giungono in questo comune per la sua rinomata bellezza e per le festività ormai storiche come ad esempio la corsa all’anello. Essa è una rievocazione storica medievale che ha luogo in questo borgo a partire dall’ultima settimana di aprile sino alla seconda domenica di maggio, in occasione del santo patrono che si festeggia il 3 maggio.
Narni ha alle sue spalle una storia assai lunga. Già in epoca Paleolitica queste valli erano abitate e alcuni ritrovamenti archeologici ne hanno dato testimonianza. Ma i primi cenni di comunità li troviamo attorno al primo millennio in cui si inizia a riconoscere un insediamento chiamato Nequinum. Successivamente, Narni, è stata conquistata dai Romani e trasformata in uno dei loro insediamenti data la vicinanza con il fiume Nera.
Il borgo ha acquisito il nome Narni nei secoli, ma non c’è alcuna testimonianza precisa, molto probabilmente è legato alla rivoluzione francese. Sino a quel momento viene chiamata Narnia, nome noto a molti, poiché divenuto famoso negli ultimi anni grazie allo scrittore C.S.Lewis che lo ha utilizzato per Le Cronache di Narnia.
Narni però non è solo bella da visitare in superficie, scendendo nei sotterranei, si può scovare un lato assai diverso del borgo. Non solo da qualche tempo è stato allestito un vero e proprio percorso attraverso i ritrovamenti sotterranei del paese. La visita alla Narni sotterranea ha inizio presso il complesso di San Domenico. L’ingresso, infatti, ha luogo in una chiesa del XII secolo riportata alla luce alla fine del 1700, all’interno della quale sono custoditi gli affreschi più antichi del comune. Lungo il percorso si potranno ammirare i diversi ritrovamenti archeologici grazie alla pavimentazione a vetri ed ai ritrovati tecnologici che permettono di essere catapultati indietro nella storia!
Continuando con la visita si arriva in quella che probabilmente era una domus e poi in una sala che in passato era utilizzata dal Tribunale dell’Inquisizione. Quest’ultima sala la si può ritrovare in alcuni documenti custoditi negli archivi del Vaticano, sotto il nome di Stanza dei Tormenti. Se questo luogo può far venire la pelle d’oca, immaginate ciò che può accadere subito dopo. Seguendo nella visita si giunge in una particolare cella, all’interno della quale si possono “ammirare” dei graffiti realizzati dai prigionieri dell’Inquisizione. Segni agghiaccianti che nascondo un mistero!
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