Il nome della rosa, le location italiane della serie di Rai1

Da grande successo letterario di Umberto Eco del 1980, Il nome della rosa è diventato un cult cinematografico nel 1986 con la pellicola diretta da Jean-Jacques Annaud e con Sean Connery nei panni iconici del frate Guglielmo da Baskerville. Ora, nel 2019, adattandosi alle nuove dinamiche televisive, il capolavoro della letteratura italiana ha assunto una struttura seriale. La miniserie in onda su Rai1 riporta sul piccolo schermo l’intricato thriller nato dalla fantasia di Umberto Eco con nuovi attori protagonisti. Nei panni del frate protagonista troviamo l’attore americano John Turturro, poi Rupert Everet come Bernardo Gui, Damian Hardung è Adso, e ancora James Cosmo, Fabrizio Bentivoglio, Greta Scarano e il grande Roberto Herlitzka.

Il nome della rosa

Il nome della rosa e le sue location italiane

La maggior parte delle scene prendono vita all’interno dell’abbazia francescana, luogo delle sospette e atroci morti di alcuni dei suoi abitanti. I suoi interni, la biblioteca, le celle, l’ospedale e la sua area esterna di 4000 mq sono stati ricreati a Cinecittà dando fondo al grande budget di 26 milioni di euro a disposizione. Le scene esterne invece sono state girate in alcune tra le più belle regioni d’Italia.

Il nome della rosa: Lazio

Iniziamo con le location del Lazio, che ha prestato le aree intorno a Roma e della Maremma per le riprese. Il Parco del Tuscolo, nella zona di Monte Porzio Catone, Manziana, la via Latina, e valle della Molara per le scene più bucoliche. Altra location è l’area intorno ai castelli gemelli di Rocchettine e Rocchette, risalenti al XIII secolo in provincia di Rieti, il panorama naturalistico che le circonda ha offerto uno scenario molto scenografico. C’è il Parco di Vulci, tra i Comuni di Montalto di Castro e Canino, in provincia di Viterbo nella Maremma laziale. Qui si trovano i resti dell’antica città Etrusco-Romana di Vulci, risalente al IV secolo a.C..

Anche Civita di Bagnoregio entra nelle case di milioni di italiani, il piccolo borgo infatti appare nella fiction Il nome della rosa. ” La città che muore” diventa per la serie Pietranera, paese che verrà attaccato e distrutto dalle truppe pontificie.

Il nome della rosa: Umbria

L’Umbria invece è presente con Perugia, piazza IV Novembre, la chiesa di Montelabate e il borgo di Bevagna. Quest’ultimo è uno dei Borghi più belli d’Italia, un piccolo gioiello caratteristico con edifici storici e mura originali che racchiudono secoli di storia.

Il nome della rosa: Abruzzo

Spostandoci in Abruzzo invece troviamo uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti della regione, il Castello di Raccascalegna. Il meraviglioso castello si trova in una location di per sé suggestiva, il promontorio offre una vista meraviglioso colorata dal brivido dell’altezza. Si trova nel comune di Roccascalegna, in provincia di Chieti e domina l’abitato dalla sua posizione. E’ un castello che risale al XI-XII e una volta arrivati in cima si possono ancora ammirare i resti dell’antico ponte levatoio e si accede poi al cortile interno. Una grande cinta muraria circonda il castello isolandolo da resto del contesto, situazione favorita anche dalla posizione elevata e dallo strapiombo a picco sotto le mura.

Il castello di Roccascalegna (pixabay.com)

Nella serie di Rai1 appare anche l’eremo di Santo Spirito che è stato un monastero della Congregazione dei Celestini e si trova sulla Majella, nel comune di Roccamorice. Si tratta di un monumento nazionale italiano fondato nel XI secolo. I resti della chiesa rimangono a testimonianza della sua lunga storia.

Il Parco nazionale della Majella fa la sua apparizione con le Gole di Fara San Martino, un vallone di 14 chilometri che scende dalla cima del massiccio della Majella fino al paesino di Fara San Martino. Qui si trova un antico monastero diroccato che risale al IX secolo.

Il nome della rosa: Avignone

Infine ritroviamo il vero Palais des Papes di Avignone, nel Sud della Francia, come dimora del Papa Giovanni XXII de Il nome della rosa. Il Palazzo dei Papi di Avignone è uno dei più maestosi edifici gotici medievali d’Europa. Dal 1840 è monumento storico di Francia e dal 1995 patrimonio mondiale dell’umanità.

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Pubblicato da
Marida Muscianese

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